giovedì 25 gennaio 2007

dai mondiali dell'82 ad oggi...

Sembra urlare: “Nooooooooon Va!”, come Dan Peterson quando commentava in differita le partite registrate dell’NBA, mentre ancora si sentiva sul secondo audio la voce dell’altro commentatore statunitense.

Si trattava quasi sempre di un tiro da tre sbagliato, infatti le “o” del “Nooooooooon”, duravano tutto il tempo della parabola; invece il “Va!” era come il tocco sul ferro del canestro che faceva schizzare via la palla.

L’effetto era eccezionale perché ti dava l’idea dell’occasione quasi raggiunta ma mancata.

Se invece il giocatore centrava il canestro, allora il “Va!” si trasformava, diventando così l’insieme in un “Noooooooooon ci posso credere! Bomba da tre di Skiles! Lascia partire il suo missile e fa centro!” seguiva urlo da cow-boy d’annata.

È brutto da dire, ma è ancora più angosciante ammetterlo a se stessi: credo (anzi ne sono sicuro) che quel linguaggio, quelle intonazioni nasali e sguaiate, quell’idea che anche l’errore fa spettacolo, ecco credo che quell’idea sia stata assunta e recepita dalla mia auto-bistrattata coscienza. Ogni volta che mi fermo a meditare su cosa ho concluso dopo una giornata di fancazzismo, oppure quando ripenso ad una “balla” che va a buon fine (leggi: il mio Avvocato si beve), ogni dannata volta che lascio partire la coscienza sento sempre in differita la voce di Dan Peterson che commenta la mia vita registrata.

È già pesante vivere con i propri rimorsi, figuriamoci se questi cominciano a parlarti con un accento italo-americano da cronista in pensione

Certo mi è andata bene.

Infatti se durante l’infanzia-adolescenza, invece di guardare Italia 1 avessi guardato, che so… TMC, al posto di Dan Peterson avrei ora Altafini; o magari se avessi guardato Rai 3: Aldo Biscardi. Ti immagini la coscienza che ti parla come Biscardi e sbaglia i congiuntivi?

A conti fatti meglio Dan Peterson, anche se ricordo che quando mi sono laureato ho sentito dentro di me una voce che faceva: “Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!”, capirai: i Mondiali dell’82, avevo dieci anni…